Il servizio di videosorveglianza era opportuno indire una gara.

Riceviamo e pubblichiamo

COMUNICATO STAMPA
Ai tempi del web, può anche succedere che la rete venga usata per…cambiare discorso. E’ quello che è
successo dopo un articolo de “La Provincia” del 24 agosto scorso che denunciava un fatto gravissimo a
carico dell’amministrazione Lo Polito. Quello dell’ennesimo affido diretto del servizio di videosorveglianza
degli edifici pubblici ad amici di partito, nonché componenti dell’amministrazione – presente e passata - del
sindaco Lo Polito. Affido diretto, divenuto nel tempo prassi consolidata, visto che si protrae, con le stesse
censurabili modalità, da oltre 10 anni e che pure era già stata fatto oggetto di una pesante censura da parte
del Commissario prefettizio, che aveva retto il Comune dopo la caduta della precedente Amministrazione
Lo Polito. Commissario che, negli atti da lui prodotti, l’aveva definita: “inaccettabile elusione delle norme
vigenti e sostanziale impossibilità di assicurare nuovi e più efficienti servizi, in ragione del mancato
ricorso alle opportunità di mercato”.
Ma, evidentemente, le cattive abitudini possono più delle indicazioni normative ed anche più del buon
senso, politico e amministrativo. A quanto pare, non sono bastati, infatti, addirittura ben due anni, per
rientrare nei canoni di legge e bandire una gara pubblica per il servizio di videosorveglianza. Una volta
risolto il problema del pagamento delle spettanze pregresse con una “opportuna” cessione del credito,
ecco che, nel bel mezzo del mese di agosto, quando tutti sono distratti da ferie e vacanze, il servizio di
videosorveglianza viene affidato, per l’ennesima volta, e sempre direttamente, sfacciatamente, alla ditta
presieduta, come riportato nell’articolo, da uno dei pilastri dell’attuale Amministrazione, nonché
capogruppo del PD in Consiglio comunale. Denuncia gravissima, già dalle liste civiche di “Solidarietà e
Partecipazione” diffusamente sollevata nel corso dell’ultima campagna elettorale, ma che non è servita a
mettere sulla retta via un’amministrazione sempre più concentrata a curare gli interessi di pochi a danno
dell’intera collettività.  Una triste vicenda – che è solo la punta di un iceberg molto più profondo in cui la
scelta diretta dell’interlocutore è la regola – che oggi potrebbe sconfinare dagli ambiti prettamente
politico-amministrativi a quelli etico-giudiziari. Ma in ogni caso, l’aspetto politico- amministrativo è lì, e
nonostante il silenzio di maggioranza e giunta, chiede chiarimenti e chiarezza. La scomposta reazione del
sindaco Lo Polito, ad oggi affidata ad un semplice post di un social network, in cui lo stesso attacca
frontalmente e personalmente il presunto estensore dell’articolo – giornalista noto e apprezzato –
minacciando in modo risibile di adire le vie legali per tutt’altri motivi rispetto al contenuto dell’articolo, non
dà chiarimenti né, tantomeno, fa chiarezza sulla vicenda politico-amministrativa rispetto alla quale la città
di Castrovillari ha il diritto di sapere se i fatti stanno per come sono stati raccontati. Adesso.  

Il Coordinamento Politico delle Liste Civiche di
“Solidarietà e Partecipazione”

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